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Dora Lewis
Artist: Vince Abbracciante
Label: Dodicilune
Release Date: 2019
Genres: Classic, Contemporary, Jazz, Large Ensemble, With Strings, World
Available Now On:
Album Review

Disco del mese - "La musica di Abbracciante è evocativa a tal punto da sedurre l'ascoltatore e permettergli di evocare immagini di posti vicini e lontani, nel tempo e nello spazio."

- Simone Bardazzi (Audiophile Sound)

Impressionante la freschezza di quasi tutte le composizioni, semplicemente brillanti tanto sul versante compositivo quanto per il phatos narrativo. Se Piazzolla fosse ancora vivo sarebbe in ESTASI

- Francesco Buffoli (Rockerilla)

Jazzit Likes It - "Un album che mescola in maniera esemplare musica tradizionale e contemporanea"

- E. M. (Jazzit)

Suoni purissimi che parlano di tutti i Sud del Mondo

- Laura Rizzo (Quisalento)

Visioni che rimandano all'iconografia della nostra terra...Nove brani originali in cui, attraverso la centralità di un suono che sembra magicamente moltiplicarsi, prendono forma sogni e storie... le suggestioni legate al paesaggio, reale e dell’anima, ridisegnano geografie come preziosi arabeschi…un progetto che diventa corale

- Gilda Camero (Repubblica Bari)

Disco magnifico e immaginifico, Terranima resterà un passaggio obbligato per chi voglia sapere che cosa "succede" al Sud

- Flavio Caprera (jazzconvention.net)

Un equilibrio che rasenta la perfezione... musica di ampio respiro, orchestrale, filtrato attraverso i ritmi ed i colori della tradizione

- Alessandro Nobis (Il Diapason Blog)

Un disco di grande spessore, una perla rara nella scena jazz italiana

- Salvatore Esposito (Bloogfoolk)

Brani carichi di lirismo, di storia vera e burrascosa. Abbracciante è un maestro della fisarmonica e riesce a tirar fuori le parole che mancano alla musica: è uno spirito letterario...un album che ci fa viaggiare e sognare

- Alceste Ayroldi (Jazzitalia)

Abbracciante, notevole strumentista e bravo leader, sa trarre suoni poetici dal suo strumento in un fitto dialogo con Mirabassi

- MusicZoom

Terranima

Vince Abbracciante – accordion
Gabriele Mirabassi – clarinet
Aldo Di Caterino – flute
Nicola Puntillo – bass clarinet
Giuseppe Smaldino – horn, shells
Nando Di Modugno – guitar
Giorgio Vendola – double bass
Pino Basile – tambourine, percussions
Alkemia Quartet
Marcello De Francesco – violin
Leo Gadaleta – violin
Alfonso Mastrapasqua – viola
Giovanni Astorino – cello

1 – Saltarello in Dodicilune
2 – Impressioni di Puglia
3 – Fantasia Terranima
4 – Requiem per un Ulivo
5 – Fuga a Sud
6 – Choro 5
7 – Genipabu
8 – La Borsini
9 – Serenata del Canto e dell’Incanto

All compositions and arrangements by Vince Abbracciante (Dodicilune edizioni)

Nelle nove composizioni originali Vince Abbracciante è affiancato dall’ensemble, già al suo fianco nel precedente lavoro “Sincretico” (Dodicilune, 2017), composto da Nando Di Modugno (chitarra), Giorgio Vendola (contrabbasso) e dall’Alkemia Quartet – Marcello De Francesco e Leo Gadaleta (violino), Alfonso Mastrapasqua (viola) e Giovanni Astorino (violoncello) – arricchito per questa nuova produzione dalla presenza di Gabriele Mirabassi (clarinetto), Aldo Di Caterino (flauto), Nicola Puntillo (clarinetto basso), Giuseppe Smaldino (corno, shell) e Pino Basile (percussioni).

Terranima propone una vera e propria musica da crocevia. In essa si incrociano istanze, desideri e sogni che profumano di terre lontane e di idee esotiche, pur restando fortemente ancorata alla terra della nascita e del nòstos. Negli arabeschi sonori creati da Abbracciante ci si trova un che di antico e un che di nuovo. C’è il sapore della terra salentina, generoso come un vino rosso primitivo, che pulsa, che innerva i non pochi abbandoni ad idee popolari e che ribadisce il forte legame dell’autore con quella Puglia così aspra eppure incredibilmente generosa come una madre. E c’è allo stesso tempo, la gentilezza del sospiro jazz che ricorda Astor Piazzolla con inesausta malinconia. Il disco è esprime il senso di un’intera regione: colta e popolare. Per ordire questa trama, Abbracciante utilizza lo strumento principale della musica popolare italiana, la fisarmonica, in un discorso che diventa una sola voce con gli archi dell’orchestra e con la voce solista di uno straordinario ospite solista, Gabriele Mirabassi. Se Astor Piazzolla, anche lui pugliese di origine, fosse nato oggi, suonerebbe questa musica.

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